CNA Fita esprime grande soddisfazione per la pubblicazione, avvenuta il giorno 14 gennaio u.s., del comunicato del MEF con il quale si stabilisce che l’importo delle deduzioni forfetarie di spese non documentate per il periodo di imposta 2017, passa dai 38,00 euro (Comunicato MEF n°112 del 16 Luglio 2018), precedentemente previsti, a 51,00 euro.
Cinquantuno euro erano esattamente la cifra che le imprese di autotrasporto, che effettuano personalmente i trasporti oltre il Comune dove ha sede l’impresa rivendicavano ma che il Governo, inizialmente, sosteneva di non poter riconoscere per l’esiguità delle risorse originariamente stanziate (ca. 70 milioni di euro).
Per questo motivo, a Luglio 2018, le imprese hanno potuto portarsi in deduzione soltanto 38,00 euro (Comunicato MEF n°112 del 16 Luglio 2018).
Con il c.d. “Decreto fiscale” del 23 Ottobre 2018, furono stanziati ulteriori 26,4 milioni di euro per garantire alle imprese gli importi attesi ma, sino ad ora, non era stato possibile utilizzarli in quanto carenti del necessario comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il Governo con la comunicazione diffusa dal MEF, realizza la piena soddisfazione delle decine di migliaia di imprese che effettuano personalmente i trasporti c/terzi su strada.
Il comunicato inoltre, stabilisce che, per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, la deduzione spetta per un importo pari a euro 17,85 per ogni trasporto, il 35% di 51,00 euro (a Luglio 2018, in questo caso, era stato riconosciuto un importo pari a euro 13,3 = 35% di 38 euro).
Per ottenere concretamente l’agevolazione, occorrerà presentare una dichiarazione rettificativa (come da comunicato dell’Agenzia delle Entrate) e l’imposta a credito che ne emergerà potrà essere utilizzata in compensazione attraverso il modello F24 per effettuare il primo versamento di imposte o contributi in scadenza successivamente alla presentazione della dichiarazione rettificativa.
Con l’incremento riconosciuto, si stima che gli aventi diritto potranno beneficiare di un minor aggravio, tra IRPEF ed INPS, che va dagli 800 ai 2.000 euro ad impresa.