Europa: prosegue la riforma dell’autotrasporto

Prosegue l’iter di riforma dell’autotrasporto europeo, con l’approvazione da parte della Commissione Trasporti del testo del Primo Pacchetto Mobilità approvato lo scorso dicembre dal Trilogo (Commissione Europea, Parlamento Europeo e Consiglio Europeo).

Martedì 21 gennaio 2020 la Commissione TRAN (Trasporti e Turismo) del Parlamento Europeo ha approvato il testo dell’accordo stipulato a dicembre 2019 senza apportare modifiche.

Prosegue così l’iter di riforma dell’autotrasporto per porre fine al dilagante fenomeno della concorrenza sleale e del dumping sociale.

Il testo approvato, in materia di cabotaggio, mantiene i limiti esistenti (3 operazioni su 7 giorni), ma introduce un “periodo di raffreddamento” di 4 giorni prima che possano essere effettuate altre operazioni nello stesso Paese e con lo stesso veicolo.

Inoltre, il testo approvato mira a garantire migliori condizioni di lavoro per gli autisti operanti nel trasporto internazionale di merci: l’imprenditore sarà tenuto a organizzare gli orari di lavoro dei conducenti in modo che possano tornare al proprio domicilio almeno una volta ogni quattro settimane o, se il conducente sceglie di prendere due riposi settimanali ridotti, dopo tre settimane. Vige l’obbligo di rientro anche per il mezzo, che non può rimanere all’estero per più di 8 settimane consecutive. Inoltre, il riposo settimanale non potrà più essere trascorso in cabina.

Il testo prevede anche l’obbligo di installazione dei tachigrafi intelligenti su tutti i mezzi che effettuano trasporti internazionali, anche sui veicoli commerciali leggeri a partire dalle 2,5 tonnellate. Di conseguenza, anche questi veicoli saranno soggetti alle norme UE per gli operatori di trasporti.

fonte: trasportonotizie.com

Borgo Panigale L’autotrasporto emerge dall’indifferenza soltanto quando sale tristemente alla ribalta della cronaca

La tragedia di Borgo Panigale, a Bologna, dove il 6 agosto scorso un’autocisterna è esplosa sul raccordo tra A1 e A14 provocando un incendio di dimensioni gravissime, riporta in primo piano il tema della sicurezza sulle strade, a partire dai grandi veicoli industriali. La normativa europea sui trasporti su gomma di merci pericolose, che l’Italia applica rigorosamente,  prevede uno specifico e speciale equipaggiamento del mezzo. I conducenti di questi veicoli devono obbligatoriamente possedere il Certificato di Formazione Professionale, detto comunemente “patentino ADR”, che viene rinnovato ogni cinque anni attraverso uno specifico corso di aggiornamento a frequenza obbligatoria. L’inchiesta in corso rileverà se l’autocarro  al centro dell’incidente di Bologna era in regola con la revisione: è certo però che proprio il tema delle revisioni periodiche e scrupolose rappresenta in Italia un tasto dolente di questo settore.Misure che purtroppo non danno la certezza assoluta che simili incidenti possano essere evitati. Alcune accortezze possono però essere seguite, a partire dal rinnovo del parco veicolare dei mezzi pesanti.

Acquistare oggi un autocarro nuovo, vuol dire, tra l’altro, avere a bordo un sistema radar integrato che controlla la velocità, la distanza dagli altri veicoli che lo precedono e che, anche in caso di colpo di sonno-malore del conducente, mette tutto in sicurezza evitando tamponamenti o salti di corsia: tecnologie ben collaudate e di uso comune.

Revisionare i mezzi pesanti esattamente alla scadenza annuale riportata sulla carta di circolazione, come previsto dalla legge, resta una chimera, per via della cronica mancanza di personale addetto alle revisioni. Non si contano così i casi di mezzi che viaggiano grazie a proroghe emesse direttamente dagli uffici provinciali della motorizzazione. Una piaga diffusa in tutta il Paese.

La sicurezza è un sistema complesso, dove agiscono molteplici fattori a partire dalla qualità e dalla buona e costante manutenzione di tutte le infrastrutture viarie. Anche qui l’Italia non è in buona posizione e paga il prezzo di anni di investimenti ridotti e di scarsa manutenzione del sistema viario. Non dimentichiamo che il fattore decisivo per garantire la sicurezza complessiva sono i controlli, che devono essere certi, rigorosi e con sanzioni adeguate alle infrazioni. Fin qui, le operazioni di sistema.

Al centro di tutto però, c’è sempre l’impresa di autotrasporto. E al centro dell’impresa ci sono i costi di gestione. Se questi non quadrano, e in Italia non quadrano da troppo tempo, purtroppo gli investimenti per il rinnovo del parco automezzi, e quindi il conseguente incremento della sicurezza, resta un obiettivo raggiungibile con molta difficoltà. Per questo motivo è strategico consentire alle imprese di recuperare margini di guadagno tramite costi minimi di sicurezza. Su questo drammatico incidente, si è riaperta l’eterna polemica tra le  opposte tifoserie del trasporto su ferro e quelle della gomma e, ancora una volta, il clamore impedisce di vedere e di discutere serenamente sui dati che esprime la realtà. Novemila  comuni non possono essere raggiunti tutti con i treni merci. La gomma ha un compito immenso, ma non può farcela da sola, ha bisogno prima di tutto di una integrazione intelligente con il sistema ferroviario e marittimo nazionale. Il nostro futuro si gioca nella grande intermodalità a  tutto campo:, è questo l’unico modo per far arrivare tutte le merci a destinazione velocemente, ma soprattutto sempre in piena sicurezza.

fonte: cna.it

Sciopero benzinai revocato dopo l’incontro con Di Maio: “Rinvio della fatturazione elettronica al 2019”

È stato revocato lo sciopero di 24 ore dei benzinai che sarebbe dovuto scattare questa sera. La decisione è stata presa dopo le rassicurazioni del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio sul rinvio della fatturazione elettronica che sarebbe dovuta scattare dal prossimo primo luglio. “Per noi una data ragionevole è il 1 gennaio 2019. In queste ore al ministero dell’Economia stanno scrivendo la norma che entrerà nel decreto dignità”, ha annunciato il vicepremier proprio al termine dell’incontro con i rappresentanti sindacali dei gestori delle pompe di benzina.

“I benzinai sono una delle categorie che si è ritrovata ad essere cavia della fatturazione elettronica. Noi crediamo in questo strumento, ma devono essere messi nelle condizioni di affrontare la sfida della digitalizzazione mentre ora vengono solamente obbligati“, ha detto Di Maio. Poi ha spiegato: “Abbiamo assicurato che rinvieremo la fatturazione elettronica che dovrà partire quando le categorie saranno pronte. I benzinai hanno assicurato che revocheranno lo sciopero”.  “Questo – ha concluso il ministro – mi sembra l’approccio giusto per aiutare la categoria e creare strumenti per le altre. In Italia quando si digitalizza bisogna sostituire e non aggiungere. Quindi ci premureremo che si tratti di una agevolazione e non di un ennesimo adempimento”.

La proposta di Di Maio di rimandare a gennaio 2019 l’obbligo della fatturazione elettronica per i benzinai era già stata annunciata domenica. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico aveva aggiunto che la misura sarà contenuta nel cosiddetto decreto dignità. Nel provvedimento che approderà in consiglio dei ministri, ci sarà anche l’abolizione di altre misure che interessano le imprese come: il redditometro, lo spesometro, gli studi di settore e lo split payment.

La misura della fatturazione elettronica obbligatoria è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2018 con l’obiettivo di contrastare l’evasione dell’Iva. “Il paradosso italiano – aveva sostenuto Di Maio domenica – è che questi strumenti vengono inventati per combattere gli evasori e puntualmente vanno a danneggiare quelli che le tasse le hanno sempre pagate”.

fonte: ilfattoquotidiano.it

Revisione veicoli: decreto MIT detta istruzioni operative

Confartigianato Trasporti informa che è stato emanato il Decreto Dirigenziale 18 maggio 2018 n. 211 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con cui vengono dettate le disposizioni operative legate alle nuove norme sulle revisioni dei veicoli, previste dal Decreto Ministeriale n.214/2017 ed entrate in vigore il 20 maggio 2018. (segue)

Confartigianato Trasporti informa che è stato emanato il Decreto Dirigenziale 18 maggio 2018 n. 211 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con cui vengono dettate le disposizioni operative legate alle nuove norme sulle revisioni dei veicoli, previste dal Decreto Ministeriale n.214/2017 ed entrate in vigore il 20 maggio 2018.

Il decreto, a firma dell’Ing. Chiovelli, Capo Dipartimento Trasporti del Ministero, prevede una serie di indicazioni pratiche ed scadenze precise.

Tra le previsioni vi è:

– il graduale allineamento delle revisioni dei rimorchi fino a 3,5 ton (categoria O1 e O2) alla scadenza dei quattro anni dopo la prima immatricolazione e poi ogni due anni, secondo un calendario disposto dal decreto stesso; art. 1)

– a partire dal prossimo 1° giugno il tagliando di revisione dovrà riportare la data anche del successivo controllo; art. 2)

– per trattori agricoli (categorie T1b, T2b, T3b, T4b e T5), utilizzati in prevalenza su strade pubbliche e con velocità massima > a 40Km/h, è stabilita la cadenza quadriennale/biennale delle revisioni, le cui modalità di controlli tecnici verranno definiti con successivo decreto; art. 3)

– il rinvio al 31 marzo 2019 dell’emissione del certificato di revisione per adeguare le procedure informatiche necessarie alla produzione e alla stampa di questo documento; art. 4)

– l’esclusione dal possesso delle competenze richieste dall’allegato IV punto 1 del DM per gli ispettori autorizzati o abilitati alla data del 20 maggio 2018. Per i nuovi ispettori, invece, il Ministero sta definendo un nuovo provvedimento che prevede la creazione di un organismo di supervisione dei centri di controllo privati; art. 7)

fonte: confartigianatotrasp.it Scopri di più

Consegna transfrontaliera di pacchi: operativo dal 22 maggio il nuovo Regolamento Comunitario

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento UE 2018/644 del 2 maggio 2018

 

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento UE 2018/644 del 2 maggio 2018, relativo alla consegna transfrontaliera dei pacchi (intendendo con ciò gli invii postali di peso fino a 31,5 chilogrammi), che diverrà operativo dal 22 maggio prossimo.

 

Il Regolamento in oggetto prevede che le Autorità europee di regolamentazione nazionale (nel caso italiano l’AGCOM) debbano richiedere, una volta ogni anno, a tutte le imprese che si occupano di servizio di consegna pacchi il fatturato annuo, il numero degli addetti impiegati, il numero dei pacchi trattati, il listino prezzi e l’elenco degli eventuali subappaltatori.

 

Non rientrano in questo obbligo tutte le imprese che impiegano in media meno di 50 persone per il servizio di consegna pacchi e sono stabilite in uno Stato Membro dell’Unione Europea mentre, possono essere ricomprese nel limite delle 50 persone, a discrezione dell’Autorità di Regolamentazione, le imprese impiegate dai subappaltatori.

 

Una volta che le Autorità di Regolamentazione, dei vari Paesi membri, abbiano ottenuto i dati sopraelencati da parte delle imprese, le stesse autorità provvederanno a pubblicarli in un sito web realizzato con l’apposito intento di rendere trasparenti i prezzi di determinate fasce di servizio, indicate espressamente nell’allegato del Regolamento in esame.

 

Tutti gli Stati membri dell’Unione, inoltre, dovranno introdurre delle sanzioni specifiche qualora le imprese di spedizioni pacchi non rispettino gli obblighi previsto dal nuovo Regolamento 2018/644 e, dal prossimo 23 settembre 2018, la Commissione Europea dovrà adottare un atto di esecuzione attraverso il quale renderà nota la modulistica per la raccolta di tutte le informazioni che dovranno essere fornite dalle imprese.

 

Infine, ricordiamo che, come del resto viene precisato nei considerando del Regolamento, le novità apportate dalla normativa in esame sono state introdotte al fine di non penalizzare i consumatori e le imprese di piccole dimensioni che ricorrono spesso e volentieri al commercio elettronico e che oggi sarebbero scoraggiate dall’ammontare dei costi di consegna e dalla mancanza di trasparenza delle tariffe.

fonte: transportonline.com

Deduzioni fortefarie Autotrasporto – l’Agenzia delle Entrate conferma la misura dello scorso anno

Nella giornata di oggi l’Agenzia delle Entrate ha emanato il comunicato stampa (in allegato) con il quale rende ufficiale la misura delle deduzioni forfetarie riconosciute per l’anno 2015, alla luce dello stanziamento complessivo di 70 mln di euro.
Le deduzioni forfetarie giornaliere stabilite per ambito territoriale del trasposto valide per il 2015 sono, dunque, le seguenti:
• 17,85 € per i trasporti nel Comune in cui ha sede l’impresa (ossia il 35% di 51,00 euro);
• 51,00 € per i trasporti oltre il Comune in cui ha sede l’impresa.
Sono state, pertanto, confermate le misure previste lo scorso anno (vedi News 5 luglio 2016).
Resta, confermata anche l’agevolazione relativa alla facoltà di recuperare, tramite compensazione in F24, i contributi versati al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate.
Pertanto, le imprese di autotrasporto merci – conto terzi e conto proprio – possono recuperare nel 2017 fino ad un massimo di 300 euro per ciascun veicolo le somme versate nel 2016 quale contributo al SSN.
Tutte le imprese di autotrasporto che, considerata la fase di incertezza, avessero già effettuato i versamenti entro il 30 giugno senza tenere conto delle deduzioni forfettarie, possono recuperare le eventuali maggiori imposte versate entro la scadenza del 30 giugno 2016, tramite compensazione nel modello di versamento F24, per i primi versamenti di tributi e contributi dovuti successivamente.
E’ evidente, infatti, che dalla dichiarazione annuale delle imposte sui redditi da presentare entro il mese di settembre emergerà un credito di ammontare pari alla differenza tra il debito tributario emergente dalla dichiarazione ed il versamento dell’IRES ovvero IRPEF effettuato entro la scadenza di giugno 2017.

fonte: cna.fe.it