La Germania vieta ufficialmente il riposo settimanale in cabina

In Germania ieri è ufficialmente entrata in vigore la norma che vieta il riposo settimanale lungo di 45 ore all’interno della cabina (in G.U. tedesca n. 29 del 24/05/2017).
Nel marzo scorso il parlamento tedesco aveva deciso di vietare il riposo settimanale dei conducenti sia a bordo del camion, sia in strutture non idonee, stabilendo che qualora venisse trovato un conducente a trascorrere tale riposo in cabina o in un altro luogo ritenuto non idoneo, tale fattispecie verrebbe considerata come un riposo non fruito regolarmente.
La nuova norma prevede che, in caso di violazione, le sanzioni applicabili sono quelle previste per il conducente che abbia omesso completamente di fruire del riposo settimanale regolare e, in particolare, introduce le sanzioni di 60 euro per il conducente e 180 euro all’azienda, per ogni ora di riposo non fruita regolarmente.
Un divieto, come quello già applicato in Francia e Belgio, e prossimamente anche in Italia, che dovrebbe andare a contrastare con maggiore efficacia il fenomeno del distacco fraudolento dei lavoratori e il cosiddetto dumping.

fonte: cna.fe.it

Revisioni veicoli pesanti, proroga al 06/06/2017 delle nuove procedure

Confartigianato Trasporti informa che l’entrata in vigore delle nuove disposizioni previste dalla circolare MIT Prot. RU 4791 del 27.02.2017 è prorogata al 6 giugno 2017.

Ricordiamo che la circolare Prot. RU 4791 della Direzione Generale per la Motorizzazione del MIT, detta le procedure operative ed informatiche da seguire per le revisioni dei veicoli oltre le 3,5 ton ed autobus, che si sommano alle disposizioni già previste. Tra le novità principali si segnalano:

– la dichiarazione del proprietario del mezzo da riportare sul retro del foglio di prenotazione da presentare a revisione;
– la dichiarazione del titolare dell’officina che effettua la manutenzione del mezzo da riportare sul retro del foglio di prenotazione da presentare a revisione;
– l’aumento dei tempi minimi per l’effettuazione di una revisione (con conseguenze sul numero di mezzi revisionabili nelle sedute in sede e fuori sede).

In sostanza viene imposta una verifica preliminare presso un’officina specializzata, a carico del titolare dell’impresa. Riteniamo tale circolare un ulteriore penalizzazione per le imprese del settore. Non si può continuare ad appesantire la vita delle imprese, con provvedimenti burocratici a sorpresa che fanno lievitare i costi di gestione.

fonte: confartigianato

Ecco Nikola One, il Truck che va ad idrogeno

La Nikola Motor Company ha presentato il suo nuovo ambizioso progetto: un camion che, con un solo pieno, può arrivare a viaggiare per circa 1700 chilometri, chiamato Nikola One. Ciò è reso possibile da un motore elettrico con batterie al litio, alimentate ad idrogeno. Il Nikola One uscirà con tutte le dotazioni high tech del momento, come ad esempio il segnalatore di collisioni, aiutato da 12 telecamere.

Nikola sta inoltre pensando a come sviluppare al meglio le infrastrutture necessarie per il proprio prodotto, a cominciare dalla costruzione di 364 stazioni di rifornimento apposite sparse nel territorio nordamericano entro il 2019. Inoltre verranno costruite centrali solari da 100 megawatt per creare idrogeno tramite il processo di elettrolisi. L’obiettivo della compagnia è quello di azzerare le emissioni di CO2.

Nikola prevede di consegnare i primi modelli del truck entro 3-4 anni. Secondo alcune indiscrezioni, il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 375mila dollari, vale a dire circa il doppio di un trattore stradale ordinario a gasolio.

fonte: tuttotrasporti.it

Rinvio domanda rimborso pedaggi autotrasporto

Cambiano i termini per presentare le domande di rimborso dei pedaggi per il 2015.

Nella seduta del 15 giugno, infatti, il Comitato Centrale per l’Albo, visto pure la diversa modalità nel presentare le domande, quest’anno scandita in due fasi (la prima di prenotazione, in cui l’impresa interessata inserisce il proprio codice cliente e la seconda di presentazione della vera e propria domanda), ha deciso di spostare in avanti i termini.

Così la domanda di prenotazione va ora presentata nel periodo perentorio che va dal 22 giugno al 13 luglio 2016 (invece che dal 15 al 30 giugno come era in precedenza;

la domanda di presentazione passa al periodo compreso tra il 21 luglio e il 31 agosto 2016 (invece che dal 10 al 31 luglio 2016).

La ragione dello slittamenteo dei termini è dovuta alla necessità di perfezionare il funzionamento della piattaforma telematica del nuovo sito dell’albo su cui vanno fatte le prenotazioni e le domande.

Fonte: Uomini e Trasporti

Codice della strada. Confisca del veicolo e mancato pagamento del premio assicurativo. Nota del Ministero dell’Interno. Circ. 130/2016

Con una circolare del 5 Maggio scorso, la Direzione Centrale per la Polizia Stradale del Ministero dell’Interno ha fatto chiarezza sull’applicabilità della confisca del veicolo privo di assicurazione r.c.a quando il proprietario, nonostante abbia versato nei termini la sanzione pecuniaria in misura ridotta prevista dall’art. 193, comma 2 del c.d.s (841 €) e garantito il pagamento delle spese di custodia e recupero del mezzo, non abbia corrisposto il premio assicurativo per almeno 6 mesi (oppure l’abbia corrisposto quando erano già trascorsi 60 gg dalla notifica del verbale di infrazione), come invece richiesto espressamente dal comma 4, terzo periodo del citato articolo del c.d.s ai fini della restituzione del veicolo.

fonte: fiapautotrasporti.it

Camionista e vita sana. Un binomio possibile?

Condurre una vita sana dipende molto, anche, dal tipo di lavoro svolto. Fare il camionista significa stare molto tempo seduti al volante, consumare pasti irregolari e non sempre salutari, avere turni di lavoro massacranti. Il tutto condito da stress, ansia e solitudine.
Condizioni di lavoro adeguate ed  imprese che lavorino anche per migliorare la qualità di vita dei propri conducenti, sono fattori fondamentali affinché questa professione possa diventare, in futuro, più gratificante per chi la esercita.

Che le condizioni di lavoro incidano sulla salute dei lavoratori, nel 2016, dovrebbe essere un assioma chiaro a tutti. Così come il fatto che lo stile di vita del lavoratore influisce anche sulle sue prestazioni lavorative. Gli autisti che devono trascorrere la maggior parte del loro tempo alla guida di un camion, sono soggetti quotidianamente a diversi fattori dannosi come le vibrazioni del corpo, il rumore, il lavoro a turni, il riposo inadeguato, pasti e dieta irregolari, tempi di guida prolungati, posizioni faticose, ecc. Non solo, ma anche il loro ambiente di lavoro non è dei migliori, in quanto debbono respirare monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo e altri inquinanti. Se a tutto questo si aggiunge lo stress del lavoro stesso e le difficoltà del settore dell’autotrasporto, si fa presto a comprendere, come la professione del camionista non sia sicuramente tra le più sane.

Il lavoratore e il datore di lavoro devono lavorare insieme

Chiaramente, ogni autista è libero di scegliere lo stile di vita che predilige riguardo ad alimentazione, esercizio fisico, sonno, ecc. Ma è anche vero, che l’azienda per cui lavora dovrebbe impegnarsi affinché le condizioni di lavoro dei propri dipendenti siano, nel limite del possibile, ottimali. Perché è sicuramente vero che si può fare molto di più.
Vediamo qui alcune delle azioni che possono essere intraprese dalle aziende di trasporto per migliorare le condizioni di lavoro per i propri dipendenti:

  • Introdurre attività di formazione periodiche tenute da professionisti su temi come dieta, attività fisica, controllo del peso, abitudini di sonno, ecc.
  • Organizzare il lavoro in modo da agevolare comportamenti sani, come l’introduzione di pause regolari in modo che i conducenti possano fare pause pranzo accettabili e che possano permettere anche l’esercizio fisico.
  • Conoscere bene i propri autisti, in modo da adattare il loro impiego alle esigenze specifiche di ciascuno.

Alcune di queste misure possono comportare benefici non solo alla salute dei lavoratori, ma anche all’azienda stessa, riducendo assenteismo e generando risparmi significativi per l’impresa.

Tutto questo può sembrare raro, se non utopico, ma la realtà è che ci sono già aziende nel settore dei trasporti che prendono molto sul serio la salute e il benessere dei propri dipendenti.

Best practice

Tra le aziende virtuose, segnaliamo sicuramente la società belga Van Dievel che impiega circa 90 autisti e possiede 60 camion. Questa società collabora con un medico che svogle, ogni anno, un check-up personale con ognuno dei dipendenti. Inoltre, il medico insieme ad un ergonomo e ad otto autisti dell’azienda, ha sviluppato un programma di formazione e un opuscolo per mostrare ai dipendenti della società come lavorare in modo sano e prevenire guai  muscolari e scheletrici.

L’azienda finlandese Trim Truckers ha elaborato un programma per rilevare problemi di salute dei propri autisti con l’aiuto di un medico del lavoro interno. Una volta identificato il problema, il medico offre un trattamento sanitario preliminare e consiglia poi uno specialista per i test diagnostici e l’applicazione del trattamento. La Trim Truckers, inoltre, fornisce una consulenza dietologica, per aiutare gli autisti nella selezione di pasti sani.  Inoltre, ha assunto anche uno psicologo del lavoro per pianificare i turni di lavoro e i percorsi e migliorare così l’organizzazione della giornata, in modo che i dipendenti abbiano tempo sufficiente per riposare.

Insomma, anche le imprese di trasporto possono fare molto per la salute dei propri dipendenti. Con misure come queste, oltre a realizzare un ambiente di lavoro migliore, si instaura anche un atteggiamento più positivo verso il lavoro e la concreta sensazione che il datore di lavoro si preoccupi dei propri autisti.

E nella vostra azienda? La salute dei dipendenti è presa sul serio?

fonte: borsa-trasporti.it