Convogli di camion. Domani su strada?

I primi giorni di aprile lungo le strade del Nord Europa i costruttori di truck testano il «convoglio di camion semiautomatici» su arterie a grande circolazione. Un’iniziativa promossa dall’Olanda che ha già apportato modifiche alla legislazione per permettere di introdurre i convogli su percorsi ordinari. L’arrivo è previsto per il 6 aprile a Rotterdam

In gergo è conosciuto come «Platooning truck» e il principio è quello del treno con una locomotiva in testa e dietro tutte le carrozze. Il «Platooning truck», o «convoglio di camion» che dir si voglia, è la nuova sfida che aspetta – in un futuro più vicino di quanto si immagini – il trasporto merci internazionale. L’idea intrigante è quella di un gruppo di camion che viaggiano in modo sicuro e in sincronia, a breve distanza uno dall’altro, comunicando telematicamente tra loro dove il mezzo alla testa del convoglio dirige gli altri che seguono.

Finora i camion «intelligenti» erano stati sperimentati in aree delimitate, ma il 6 aprile prossimo al porto di Rotterdam la speciale carovana concluderà la prima grande prova transfrontaliera su strada. Una vera e propria sfida per i produttori europei di veicoli – DAF, Daimler, Iveco, MAN, Scania e Volvo Group – che faranno viaggiare il convoglio su tragitti pubblici, attraversando le frontiere di varie paesi europei. In futuro verranno utilizzati altri corridoi a forte scorrimento di traffico, come la Nordic Way e la Rotterdam-Francoforte-Vienna.

L’obiettivo di questo «European Truck Platooning Challenge» è quello di accelerare l’introduzione dei convogli di camion, mostrandone l’efficacia ai responsabili politici dell’UE, che peraltro si erano già espressi favorevolmente sulla diffusione di sistemi di guida semiautomatici dei veicoli pesanti.

Il «Platooning Challenge», organizzato dall’Olanda, ha visto la collaborazione tra costruttori di camion, Stati membri, fornitori di servizi logistici, operatori stradali, enti di omologazione veicoli, istituti di ricerca e governi. Tante teste per un’alleanza complessa, che, come ricorda l’ACEA (Associazione dei costruttori europei) in una sua nota «per impedire ai Paesi UE di creare un mosaico di norme e regolamenti, che potrebbero ostacolare gli investimenti in veicoli automatizzati e connessi, è importante che la legislazione relativa sia armonizzata in tutta Europa e che gli Stati riconoscano l’un l’altro le procedure e i requisiti». Alcuni sistemi normativi, come proprio quello olandese, si sono già mossi in questo senso, modificando le norme in vigore per consentire ai veicoli innovativi di questo tipo di essere testati su strade a pubblica circolazione.

Al di là dei principali motivi (sicurezza, ecosostenibilità e risparmio di costi), il «Platooning truck» aiuterà il settore europeo dei veicoli industriali a rafforzare la propria leadership tecnica e la competitività globale.

fonte: uominietrasporti.it

Camionista e vita sana. Un binomio possibile?

Condurre una vita sana dipende molto, anche, dal tipo di lavoro svolto. Fare il camionista significa stare molto tempo seduti al volante, consumare pasti irregolari e non sempre salutari, avere turni di lavoro massacranti. Il tutto condito da stress, ansia e solitudine.
Condizioni di lavoro adeguate ed  imprese che lavorino anche per migliorare la qualità di vita dei propri conducenti, sono fattori fondamentali affinché questa professione possa diventare, in futuro, più gratificante per chi la esercita.

Che le condizioni di lavoro incidano sulla salute dei lavoratori, nel 2016, dovrebbe essere un assioma chiaro a tutti. Così come il fatto che lo stile di vita del lavoratore influisce anche sulle sue prestazioni lavorative. Gli autisti che devono trascorrere la maggior parte del loro tempo alla guida di un camion, sono soggetti quotidianamente a diversi fattori dannosi come le vibrazioni del corpo, il rumore, il lavoro a turni, il riposo inadeguato, pasti e dieta irregolari, tempi di guida prolungati, posizioni faticose, ecc. Non solo, ma anche il loro ambiente di lavoro non è dei migliori, in quanto debbono respirare monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo e altri inquinanti. Se a tutto questo si aggiunge lo stress del lavoro stesso e le difficoltà del settore dell’autotrasporto, si fa presto a comprendere, come la professione del camionista non sia sicuramente tra le più sane.

Il lavoratore e il datore di lavoro devono lavorare insieme

Chiaramente, ogni autista è libero di scegliere lo stile di vita che predilige riguardo ad alimentazione, esercizio fisico, sonno, ecc. Ma è anche vero, che l’azienda per cui lavora dovrebbe impegnarsi affinché le condizioni di lavoro dei propri dipendenti siano, nel limite del possibile, ottimali. Perché è sicuramente vero che si può fare molto di più.
Vediamo qui alcune delle azioni che possono essere intraprese dalle aziende di trasporto per migliorare le condizioni di lavoro per i propri dipendenti:

  • Introdurre attività di formazione periodiche tenute da professionisti su temi come dieta, attività fisica, controllo del peso, abitudini di sonno, ecc.
  • Organizzare il lavoro in modo da agevolare comportamenti sani, come l’introduzione di pause regolari in modo che i conducenti possano fare pause pranzo accettabili e che possano permettere anche l’esercizio fisico.
  • Conoscere bene i propri autisti, in modo da adattare il loro impiego alle esigenze specifiche di ciascuno.

Alcune di queste misure possono comportare benefici non solo alla salute dei lavoratori, ma anche all’azienda stessa, riducendo assenteismo e generando risparmi significativi per l’impresa.

Tutto questo può sembrare raro, se non utopico, ma la realtà è che ci sono già aziende nel settore dei trasporti che prendono molto sul serio la salute e il benessere dei propri dipendenti.

Best practice

Tra le aziende virtuose, segnaliamo sicuramente la società belga Van Dievel che impiega circa 90 autisti e possiede 60 camion. Questa società collabora con un medico che svogle, ogni anno, un check-up personale con ognuno dei dipendenti. Inoltre, il medico insieme ad un ergonomo e ad otto autisti dell’azienda, ha sviluppato un programma di formazione e un opuscolo per mostrare ai dipendenti della società come lavorare in modo sano e prevenire guai  muscolari e scheletrici.

L’azienda finlandese Trim Truckers ha elaborato un programma per rilevare problemi di salute dei propri autisti con l’aiuto di un medico del lavoro interno. Una volta identificato il problema, il medico offre un trattamento sanitario preliminare e consiglia poi uno specialista per i test diagnostici e l’applicazione del trattamento. La Trim Truckers, inoltre, fornisce una consulenza dietologica, per aiutare gli autisti nella selezione di pasti sani.  Inoltre, ha assunto anche uno psicologo del lavoro per pianificare i turni di lavoro e i percorsi e migliorare così l’organizzazione della giornata, in modo che i dipendenti abbiano tempo sufficiente per riposare.

Insomma, anche le imprese di trasporto possono fare molto per la salute dei propri dipendenti. Con misure come queste, oltre a realizzare un ambiente di lavoro migliore, si instaura anche un atteggiamento più positivo verso il lavoro e la concreta sensazione che il datore di lavoro si preoccupi dei propri autisti.

E nella vostra azienda? La salute dei dipendenti è presa sul serio?

fonte: borsa-trasporti.it

SITL Europa 2016 : numerose novità quest’anno

L’edizione 2016 della SITL (Settimana internazionale del Trasporto e della Logistica), si svolgerà dal 22 al 25 marzo, al parco delle esposizioni di Parigi Nord Villepinte. Il salone riunisce l’insieme dei prodotti e delle innovazioni in relazione con il trasporto di merci, del freight forwarding e della catena logistica internazionale. Durante questa settimana, delle serie di conferenze sono organizzate intorno al settore del trasporto e della logistica, ed un nuovo concorso, il Start-up contest, si svolgerà alla fine del salone.

SITL Europa 2016 : numerose novità quest'anno

Nel 2016, il salone accoglierà più di una centinaia di conferenze presiedute dai professionisti del settore dei trasporti e della logistica. Le serie di conferenze porteranno su degli argomenti come lo sviluppo sostenibile, il trasporto di materie pericolose e su l’evoluzione globale del settore.

Lo sviluppo sostenibile nel trasporto-logistica

Il salone aprirà il suo ciclo di conferenze il 22 marzo 2016, con l’intervento degli attori di supply chain, coinvolti nello sviluppo sostenibile. La conferenza intitolata Green Logistics ritornerà sul programma di riduzione dei gas ad effeto serra nei trasporti legati in particolare alla carta “Fret21, i portatori si impegnano” prevista nel quadro della COP21.

Il trasporto di materie pericolose nel cuore del salone

Per la prima volta sul salone, il TMD (Trasporto di materie pericolose) è presentato. Attraverso un programma di conferenze e di workshop intitolati Dangerous Goods Logistics by SITL, il salone propone di riunire dei specialisti per discutere dei problematici attuali.

Il trasporto di materie pericolose viene retto dalle regolamentazioni attualizzate ogni due anni. Ricordiamo che il 15 % degli scambi mondiali sono dei trasporti di materie pericolose (idrocarburi, merci chimiche e gassose, profumi, prodotti  farmaceutici, detersivi e rifiuti).

Con questa serie di conferenze, il salone vuole rispondere alle domande e dare le ultime informazioni su un settore in costante evoluzione.

Una prima conferenza intorno all’Africa

Per la prima volta, il salone SITL Europa, propone ai professionisti del settore dei trasporti e della logistica di riflettere sulle sfide logistiche del continente africano. Due conferenze tenteranno di rispondere a delle domande come : Come raggiungere e soddisfare il consumatore africano ? e Come accompagnare il progetto di attrezzatura in Africa ?

Start-up Contest : un nuovo concorso

Il nuovo challenge Start-up Contest organizzato dal salone ha per scopo di ricompensare la startup la più innovativa del settore del trasporto e della logistica. Le Startup che vogliono partecipare al concorso possono presentare un fascicolo di candidatura fino al 26 febbraio. Una prima selezione di 8 candidati sarà effettuata nei primi di marzo. Poi, il 25 marzo 2016, durante l’ultimo giorno, i concorrenti dovranno presentare il loro progetto in 5 minuti davanti ad una giuria. Il vincitore della Start-up Contest potrà beneficiare gratuitamente di uno spazio di 9m2 sul salone dell’edizione 2017 e dello SITL

fonte: europa-camion.it

Come anticipare gli incendi di autobus ?

Gli incendi di autobus sono frequenti ovunque nel mondo. Per anticipare queste catastrofi, delle azioni devono essere organizzate e gli autisti devono rispettare alcune regole anti-incendio.

Come anticipare gli incendi di autobus ?

Questi ultimi anni, molti autobus hanno preso fuoco ovunque in Europa. In Francia, un incidente seguito di un incendio ha fatto 43 morti in ottobre 2015. Due settimane dopo, sempre in Francia, un altro veicolo che trasportava dei bambini ha anche preso fuoco. In Scandinavia si conta 49 incendi di autobus tra il 1999 e il 2004. In Germania, un veicolo è stato distrutto da un incendio provocando la morte di 20 persone nel 2008. Questo fenomeno è sempre più preoccupante nel settore dei professionisti del trasporto di persone.

Anche se i motivi degli incendi a bordo di questi veicoli restano spesso vaghi, sapiamo che esistono 5 principali fattori che possono spiegarli : una fonte di calore, delle vibrazioni, l’usura dei materiali, un difetto di funzionamento o ancora una mancanza di manutenzione.

Dei dispositivi anti-incendio esistono già

Eppure delle direttive europee ed internazionali esistono per lottare contro gli incendi nei veicoli che trasportano delle persone. Degli estintori automatici possono essere installati nel vano motore, ma questi sistemi non sono sempre obbligatori in Europa. Questo obbligo dovrebbe vedere il giorno entro il 2018 per gli autobus ed entro il 2020 per i pullman.

L’Unione internazionale dei Trasporti Stradali (IRU) chiede anche lei l’installazione di dispositivi di rilevazione di fumo.

Le azioni da realizzare per anticipare gli incendi di autobus

L’IRU ha svelato una lista di azioni da effettuare dagli autisti per prevenire questi incendi. In effetti, è stato dimostrato che un controllo regolare del veicolo puo permettere di rilevare delle alterazioni che possono provocare il fuoco.

Prima di prendere la strada, l’autista deve controllare la pressione delle gomme, verificare l’assenza di perdita d’olio dalla marmitta ed assicurarsi che il fumo che esce non sia blu. Bisogna anche controllare che il sistema di preriscaldamento del motore funziona bene.

Durante il viaggio, l’autista deve verificare l’indicatore di temperatura del liquido di raffreddamento. Se il veicolo è attrezzato di un sistema di rivelazione di incendio, ne deve verificare la spia. Il conducente deve imperativamente fermare il veicolo in caso di surriscaldamento del motore, dei freni, del rallentatore o in caso di odore o di fumo sospetti. Si deve anche controllare il buon funzionamento del rallentatore idraulico o elettrico.

Per lottare contro i rischi di incendio, l’IRU consiglia di segnalare ogni disfunzione in un rapporto di attività giornaliero, con il chilometraggio e l’ora.

Le misure ad adottare in caso di incendio in un autobus

L’autista deve imperativamente parcheggiare il suo veicolo in un posto sicuro e tirare il freno a mano. Una volta i passeggeri in sicurezza, il conducente deve spegnere il motore e staccare le batterie. Queste azioni realizzate, deve utilizzare l’estintore e cercare di spegnere il fuoco senza mai aprire il compartimento motore se esso è in fuoco.

fonte: europa-camion.it

Prezzo dei carburanti: i conti non tornano

La quotazione del petrolio crolla, ma i prezzi dei carburanti continuano a essere troppo alti. Il premier Matteo Renzi ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, una “moral suasion” per far scendere i prezzi, mentre da più parti arriva la richiesta al governo di intervenire su tasse e accise. “Ha ragione Renzi, il governo non può fissare per decreto il prezzo della benzina, ma può certamente intervenire sterilizzando l’iva (che da sola incide per il 18 per cento) e intervenendo sulle accise”, dichiara in una nota la Faib-Confesercenti.
“Tra accise e Iva”, aggiunge l’associazione dei gestori, “le imposte pesano per il 69 per cento del costo pagato dai consumatori e sono praticamente insensibili alle variazioni delle quotazioni del petrolio. Tanto che, per assurdo, anche se i Paesi produttori ci regalassero la materia prima, un litro di verde costerebbe comunque agli italiani 1,083 euro, un litro di gasolio 0,965 euro”. In particolare, secondo Faib Confesercenti, sarebbe utile legare le accise, attualmente fissate a 0,738 euro per la benzina verde e 0,617 per il gasolio, al costo effettivo della materia prima, introducendo un meccanismo di flessibilità che permetta di riflettere le variazioni delle quotazioni del greggio. “In questo modo”, conclude la nota, “anche in Italia si potrà finalmente approfittare pienamente delle possibilità di risparmio che il calo del costo del petrolio può aprire per i consumatori e per tutta l’economia”.
“Da giugno 2015 ad oggi il prezzo della benzina è diminuito complessivamente di oltre 21 centesimi euro/litro, mentre quello del gasolio di circa 28 centesimi, riflettendo appieno la discesa del greggio e dei prodotti raffinati sui mercati internazionali”, spiega l’Unione petrolifera che ricorda come “a livello industriale il prezzo italiano è inoltre assolutamente in linea con quello medio dei paesi dell’area euro”.
Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. Adusbef e Federconsumatori parlano di carico fiscale “intollerabile”, chiedono di ritoccare immediatamente al ribasso le accise almeno di 5 centesimi al litro in una prima fase, per poi intervenire in termini strutturali con ulteriori riduzioni di almeno 10 centesimi al fine di riportare la tassazione nelle medie europee. Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, comunque, qualche spazio di manovra c’è anche sul prezzo industriale. “Le quotazioni del petrolio”, spiega una nota, “sono ancora su livelli bassissimi, poco sopra 30 dollari al barile, un valore simile non si vedeva da gennaio 2009. Come abbiamo già denunciato allora le quotazioni si attestavano a 34,08 dollari al barile e la benzina costava 1,13 euro al litro. Oggi, tenendo conto della perdita di forza del cambio euro-dollaro, dell’aumento delle accise sui carburanti, nonché dell’incremento dell’Iva, il costo della benzina si trova comunque 6 centesimi oltre il livello a cui si dovrebbe attestare. Maggiorazione che si traduce in un aggravio sulle tasche dei cittadini di +72 euro annui in termini diretti (vale a dire per i pieni di carburante) e di +59 euro annui in termini indiretti (a causa all’impatto del costo dei carburanti sui prezzi dei beni di prima necessità che, nel nostro Paese, sono distribuiti per l’86 per cento su gomma). Il totale ammonta a +131 euro annui”.
Secondo il Codacons, l’Italia “resta saldamente ai vertici della classifica dei paesi europei dove i carburanti costano di più e, rispetto alle scorse settimane, supera i paesi del nord Europa, piazzandosi al 3° posto sia per la benzina (dietro Malta e Paesi Bassi), sia per il gasolio (peggio di noi solo Malta e Regno Unito)”. Rispetto alla media Ue, spiega l’associazione dei consumatori, gli automobilisti italiani pagano oggi la benzina il 22,7 per cento in più (+19 per cento il gasolio): questo significa che per un pieno di verde si spendono oggi 13,15 euro in più rispetto alla media dei paesi europei (+9,75 euro per un pieno di gasolio). “Una differenza inaccettabile, sulla quale pesa una tassazione abnorme che crea danno enorme alle famiglie e alle imprese”, protesta il presidente Carlo Rienzi. “Il governo deve impegnarsi ad eliminare e subito accise anacronistiche sui carburanti, varate per finanziare guerre e calamità naturali del secolo scorso, e che appaiono ridicole oltre che lesive dei consumatori”.

fonte: stradafacendo

TUTTI I DIVIETI PER I CAMION NEL 2016

Ecco le giornate del 2016 nelle quali è vietata la circolazione fuori dai centri abitati degli autocarri di massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate. (CLICCA QUI per il testo completo del relativo decreto)

– tutte le domeniche di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre, dalle ore 09,00 alle ore 22,00;

– tutte le domeniche di giugno, luglio, agosto e settembre, dalle ore 07,00 alle ore 22,00;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 1° gennaio;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 6 gennaio;

–          dalle ore 14,00 alle ore 22,00 del 25 marzo;

–          dalle ore 09,00 alle ore 16,00 del 26 marzo;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 28 marzo;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 25 aprile;

–          dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 2 giugno;

–          dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 2 luglio;

–          dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 9 luglio;

–          dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 16 luglio;

–          dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 23 luglio;

–          dalle ore 16,00 alle ore 22,00 del 29 luglio;

–          dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 30 luglio;

–          dalle ore 14,00 alle ore 22,00 del 5 agosto;

–          dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 6 agosto;

–          dalle ore 08,00 alle ore 22,00 del 15 agosto;

–          dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 20 agosto;

–          dalle ore 08,00 alle ore 16,00 del 27 agosto;

–          dalle ore 09,00 alle ore 16,00 del 29 ottobre;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 1°novembre;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 8 dicembre;

–          dalle ore 09,00 alle ore 22,00 del 26 dicembre;

fonte: tuttotrasporti.it